- BY spucci
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OCCUPATI
I dati sul mercato del lavoro di apertura 2025 recentemente resi pubblici dall’Istat rilevano, dopo cinque trimestri di crescita, un leggero rallentamento.
Nella regione gli occupati nel primo trimestre dell’anno restano sostanzialmente fermi a 1.650.000 in linea con la fine e l’inizio del 2024 ma al di sotto di quanto rilevato nel semestre centrale dello scorso anno.
In termini relativi, quindi, la Toscana registra una variazione dello 0%, uno tra i dati più contenuti tra le regioni con cui siamo soliti confrontarci seppure tutte siano al di sotto della media italiana (+1,8%): +1,6% il dato della Lombardia, +1,7% quello dell’Emilia Romagna, +1,5% il Veneto (+1,5%) ed infine +0,6% il Piemonte.
TASSI
In questo contesto di rallentamento del mercato del lavoro anche il tasso di occupazione resta fermo rispetto alla fine del 2024 e in leggero rallentamento nel confronto con il primo trimestre dello stesso anno.
Nel panorama delle regioni di benchmark risulta tra le regioni con le peggiori performance.
Il tasso di disoccupazione, dopo una seconda parte del 2024 decisamente positivo, torna a salire. Dopo il Piemonte, tra le regioni di benchmark, la Toscana risulta quella con il dato più alto pur restando al di sotto della media nazionale.
In questo contesto si riduce anche il tasso di attività che passa dal 74% dell’inizio2024 all’attuale 73,5%: dato più basso di quello dell’Emilia Romagna ma tuttavia ancora indice di dinamicità regionale.
SETTORI
A livello settoriale in Toscana le dinamiche sono molto diversificate. L’agricoltura e il commercio risultano i comparti maggiormente in calo mentre le costruzioni continuano a mantenersi sul sentiero di crescita insieme agli altri servizi.
Dopo tre trimestri di crescita, resta stabile il dato occupazionale del comparto industria. Dopo il 3% del 2024 infatti il nuovo anno inizia in Toscana con una sostanziale stazionarietà del settore (0%) in linea con quanto rilevato inLombardia e, più in generale, nella media nazionale. Buoni i dati del Veneto mentre flettono i livelli occupazionali di Emilia Romagna e Piemonte.