19 Set 2023

In leggero rallentamento l’export della Toscana

 

Nonostante l’inflazione continui ad essere molto alta, nel secondo quarto dell’anno i dati in valore relativi alle vendite all’estero si attestano su livelli più contenuti rispetto ai trimestri precedenti.
Complessivamente il secondo trimestre per il manifatturiero si chiude a +4,9%(+7,6% il dato semestrale) grazie in particolare al comparto farmaceutico al netto del quale infatti il dato si fermerebbe in terreno negativo.

 

 

 

 

Alcuni segni meno tra le regioni di benchmark 

 

In generale il rallentamento si rileva nelle performance di tutte le regioni con cui siamo soliti confrontarci. Solo il Piemonte continua a mantenere tassi di crescita a doppia cifra mentre il Veneto, come già rilevato in apertura anno, continua a flettere del 2%. Resta stabile la Lombardia e in leggera crescita l’Emilia Romagna.
In frenata anche l’Italia che chiude il semestre con una variazione del 4,1% rispetto al 2022. Questo è vero sia nel complesso del manifatturiero che considerando il dato al netto dei metalli preziosi.

 

 

 

 

Aumentano i settori in flessione 

 

Dopo i brillanti risultati degli ultimi trimestri, aumentano i comparti inflessione. La moda, dopo un periodo positivo, torna a flettere sia nella componente del tessile e abbigliamento (-8,5%) che per la pelletteria (-14%). In frenata anche il comparto alimentare per il calo di export di olio e vino. Male la carta, la chimica e i minerali non metalliferi.
Come già rilevato nelle ultime tre indagine, continua a flettere la gomma e plastica mentre tornano in positivo i dati dei metalli trainati dalla componente dei preziosi. Seppure più contenuto, resta in crescita il dato della meccanica; bene anche l’elettronica, la gioielleria e i mezzi di trasporto che tornano a crescere grazie in particolare al dato del materiale ferrotranviario.

 

 

 

 

Continua a ridursi l’export nei paesi extra UE

 

A livello di mercati di sbocco, in linea con quanto già rilevato nel 2022, l’Europa extra UE resta in calo per le flessioni di vendite di prodotti in pelle, di metalli preziosi e di articoli meccanici.
Cresce invece l’export nei paesi UE.
In frenata rispetto ai mesi di apertura anno il mercato americano soprattutto quello dei paesi settentrionali mentre l’area centro meridionale sale ad un ritmo superiore al 30% grazie alla farmaceutica e alla cantieristica.
In linea con il primo trimestre, resta positivo il dato dell’Asia centro orientale per la ripartenza di Cina, Hong Kong e India. Buona la performance del Medio Oriente trainata soprattutto dall’eccezionale vendita di macchinari nella maggior parte dei paesi.

 

 

 

 

 

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