28 Set 2022

L’export della Toscana continua a crescere anche nei mesi di aprile-giugno segnando quasi un +9% rispetto al 2021 dato che sale al +16% se lo depuriamo dai metalli preziosi.
Complessivamente la prima metà dell’anno si chiude al +10,1% rispetto al corrispondente periodo del 2021 mentre nel confronto con il pre pandemia il recupero è stato di oltre il 20%

 

 

In linea con quanto già rilevato in apertura anno, anche nel secondo quarto il dato toscano si muove in terreno positivo ma su tassi di crescita meno performanti di quelli delle altre regioni.
Questo è vero nei singoli trimestri e di conseguenza anche nel dato semestrale. L’export toscano nella prima metà dell’anno cresce del 10,1% complessivamente rispetto al 2021 (e del 21% se ci confrontiamo con il 2019) mentre Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte registrano variazioni vicinissime e, in alcuni casi superiori, alla soglia del 20%

 

 

A livello settoriale la maggior parte dei comparti segna recuperi a doppia cifra. Decisamente buoni i dati del cartario e dell’elettronicaAnche il sistema moda chiude il trimestre complessivamente a +26% rilevando incrementi per tutte le componenti che risultano aver raggiunto e superato anche i livelli 2019: +14,3% il tessile e abbigliamento e +3% la pelletteria. In espansione anche la chimica, la gomma e plastica, il comparto alimentare e la farmaceutica che, dopo tre trimestri di flessione, segna un +12%.
Gli unici dati negativi interessano i metalli (ed in particolare i metalli preziosi che risentono delle oscillazioni dei prezzi della materia prima), la meccanica e i mezzi di trasporto per i quali pesa particolarmente in negativo la cantieristica

 

 

A livello di mercati di sbocco il recupero delle vendite all’estero risulta abbastanza generalizzato. Dopo un inizio anno in crescita, torna a flettere il dato dell’Europa extra UE dove in particolare si riducono i valori di vendite di metalli preziosi mentre restano positivi i dati della moda.
Bene il mercato americano mentre la contrazione di export verso la Cina ha portato il dato dell’Asia Centro Orientale in terreno negativo mentre il Medio Oriente continua a registrare variazione positive trainate in particolare da farmaceutica, articoli moda e metalli (preziosi e non)

 

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