23 Set 2021

Care Colleghe e Colleghi,
Signora Presidente del Senato,
Signor Presidente del Consiglio dei Ministri,
Signori Vice Presidenti della Camera dei Deputati,
Signore e Signori Ministri,
Autorità tutte,
siamo qui oggi, in presenza, grazie ai passi avanti che l’Italia ha compiuto in questi 18
mesi contro il COVID.
Prima di ogni altra cosa, e prima di qualsiasi altra considerazione, voglio condividere un
sentimento che mi accompagna sempre.
A fine giornata non riesco a fare a meno, come tantissimi nel nostro Paese, di pensare a
chi di COVID continua a morire.
Il numero quotidiano è sceso di molto, grazie a quel che è stato fatto. Ma continua a superare le 1.500 vittime nell’ultimo mese.
Non c’è giorno che non pensi alle tante vite spezzate, e alla sofferenza dei loro cari.
Per questo credo sia doveroso un atto iniziale che dia compiutamente il senso di come
noi tutti ci sentiamo, una sola cosa con la nostra comunità nazionale, con la nostra Italia.
Pensiamo ai 130mila italiani che sono stati sinora vittime del COVID.
Vi chiedo di ricordarli tutti alzandoci in piedi per un minuto di silenzio raccolto nella loro
memoria, nella solidarietà alle loro famiglie.
Grazie.
Anche per questo abbiamo aperto l’Assemblea con il cortometraggio che abbiamo voluto
realizzare e presentare al Festival del Cinema di Venezia.
Come avete visto, “Centoundici. Donne e uomini per un sogno grandioso”, non è solo un
racconto degli effetti che il COVID ha avuto, a cominciare dalla scuola frequentata dai
nostri figli, ma evoca la sfida civile che ha portato le imprese a impegnarsi per la ripresa.
Come nel Dopoguerra.
Per garantire la sicurezza sanitaria sul lavoro, per non sospendere le produzioni, per continuare a dare occupazione e reddito, per vincere nuove sfide sui mercati.
Fino a trasformare le nostre aziende in fabbriche di comunità, mettendo a disposizione
le proprie sedi e strutture come centri vaccinali.
Centoundici, perché questo è il numero dei professionisti che vi hanno lavorato e con
loro abbiamo voluto onorare l’intera filiera della produzione cinematografica e audiovisiva
italiana e di tutta l’industria culturale. Una parte fondamentale delle eccellenze italiane
nel mondo, che è stata colpita molto pesantemente dalle restrizioni sanitarie conseguenti
al COVID.
Centoundici, perché questi sono gli anni dalla fondazione di Confindustria, che ha scritto
pagine essenziali per la coesione sociale e la crescita economica dell’Italia. E continua,
come sempre, a credere che il nostro Paese sia capace di essere un campione vero, che
si rialza quando i più dicono che non può farcela.
“Abbiamo fatto quel che c’era da fare”, dice nel film l’attore testimoniando ciò che l’impresa e l’industria fecero nella Ricostruzione italiana.
È esattamente questo il nostro spirito.
La piena responsabilità che avvertiamo di fare quel che bisogna fare.
Adesso.

Per continuare a leggere scarica l’allegato e clicca QUI per guardare il video del cortometraggio “Centoundici. Donne e uomini per un sogno grandioso”.

 

 

 

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