16 Mar 2021

Dopo la pesante frenata del secondo trimestre e il lieve recupero del terzo, l’export della Toscana nei mesi di settembre-dicembre segna un positivo +7,2% rispetto al 2019, dato che contribuisce a posizionare la media annuale a -6,3%. Si tratta tuttavia di un risultato fortemente influenzato dalla fluttuazione del prezzo dell’oro e dalle ottime performance del comparto farmaceutico. Se depuriamo il dato da questi due settori la flessione del quarto trimestre si abbassa al -3,6% e la dinamica annuale si ferma al -18,5%.

Al netto dei metalli preziosi la perdita manifatturiera cumulata da inizio anno per la Toscana si attesta a -14% e rappresenta il peggior risultato tra le regioni con cui siamo soliti confrontarci.

Il Piemonte segna perdite simili a quelle toscane, mentre Veneto ed Emilia Romagna si attestano su valori leggermente più contenuti.

Nel IV trimestre dell’anno solo il Piemonte riporta una crescita dell’export, gli altri territori, pur migliorando il quadro dei primi nove mesi, restano in terreno negativo.

In chiusura d’anno aumentano i settori che migliorano la loro performance rispetto al 2019. Oltre alla farmaceutica e ai metalli preziosi, risultano positivi i dati dell’industria alimentare, della carta, della chimica, della gomma e plastica e dei mezzi di trasporto tra i quali sono aumentate soprattutto le vendite di autoveicoli. Restano particolarmente pesanti invece le flessioni del sistema moda, del lapideo e dei mobili ( -9,6%) mentre recupera la gioielleria che tuttavia chiude l’anno a -26%. Ma non è un caso isolato: i miglioramenti manifestati in chiusura anno non sono sufficienti a compensare le perdite dei primi mesi. Il 2020 chiude in positivo solo per la farmaceutica, i metalli e l’alimentare.

Dopo nove mesi di flessioni, nell’ultimo quarto del 2020 si intravedono segnali di recupero in alcuni mercati.

L’export verso l’Europa chiude l’anno a -2,3% grazie soprattutto al miglioramento delle vendite di metalli preziosi nei paesi extra UE (+22% il dato complessivo). Migliora il dato dei paesi nord americani trainati ancora dall’oro e dai prodotti farmaceutici mentre tornano in leggero recupero, relativamente a diversi settori, i dati delle vendite in Asia che, se in Medio Oriente si fermano a +1,4%, nei paesi centro orientali segnano un +7,2%. In generale restano negativi  i dati annuali per tutti i mercati.

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