15 Dic 2020

Dopo la pesante frenata del secondo trimestre, l’export della Toscana nei mesi di luglio, agosto e settembre segna un leggero recupero  (+1% rispetto al 2019) che contribuisce a posizionare il dato dei primi nove mesi dell’anno al -11%.

Si tratta di un risultato fortemente influenzato dalla fluttuazione del prezzo dell’oro e dalle ottime performance del comparto farmaceutico. Se depuriamo il dato da questi due settori la flessione del terzo trimestre si ferma al -10%.

 

 

La flessione della Toscana risulta più contenuta della media nazionale e delle principali regioni di benchmark. Le perdite più marcate riguardano Piemonte, Marche e Lombardia mentre Veneto ed Emilia Romagna registrano variazioni simili a quella toscana.

 

Gli unici comparti caratterizzati dal segno positivo sono la farmaceutica, i mezzi di trasporto (soprattutto grazie alla cantieristica) e i metalli tra i quali fanno da traino i metalli preziosi. Particolarmente pesanti le flessioni  del sistema moda e della meccanica (-19%). Significativa anche la frenata della gioielleria che chiude il trimestre a -21%.

Più contenute le perdite per i minerali non metalliferi, la gomma e plastica, la carta e l’industria alimentare. Quest’ultima, insieme alla farmaceutica e ai metalli, chiude in crescita i primi 3 quarti dell’anno.

Dopo un secondo trimestre 2020 caratterizzato da flessioni su tutti i  mercati, nei mesi di luglio, agosto e settembre le esportazioni in Europa (+5,4%) e nel continente americano (+16%) tornano di nuovo in terreno positivo grazie soprattutto alle vendite nei paesi centro meridionali.
Restano invece ancora pesanti le flessioni in Asia, il primo mercato ad essere stato colpito dall’emergenza sanitaria, e dall’africa settentrionale.

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