19 Nov 2020

Nell’intervista al Corriere Fiorentino, il Presidente Bigazzi evidenzia come gli effetti della pandemia non sono una parentesi e oggi scontiamo anni di tagli alla sanità e di risorse a pioggia.

Occorre ridare fiducia. Tutti i settori sono in sofferenza e il dato export del secondo semestre segna – 29%.

E sul modello dei distretti dice

L’export è decisivo per la Toscana e lo Stato deve supportarlo, si deve muovere il Paese anche per tornare ai flussi precedenti in Europa e sfruttare la nuova presidenza di Biden negli Stati Uniti. I distretti non solo sono ancora validi, ma sono indispensabili. Anzi, dovremmo creare anche delle filiere nell’agroalimentare che vadano oltre al vino e all’olio e potrebbero diventare un hub di forza mondiale come il distretto della moda a Firenze”.

Su cosa occorra per la ripartenza in Toscana, il Presidente evidenzia la necessità di concentrare gli sforzi su

pochi progetti mirati, ma strategici su cui agire tutti insieme.

Servono coesione e una visione di medio-lungo periodo “altro che discussioni su zone rosse o arancioni o gialle”.

Oltre ai progetti infrastrutturali che gli industriali chiedono da tempo, Bigazzi chiede a Regione, Città Metropolitana e Province di fare squadra sulla formazione puntando su “tecnici, specialisti, manutentori. La formazione è decisiva per il futuro

Ma anche le imprese devono investire in formazione e nell’Industria 4.0, anzi nell’industria 5.0“.

Con la Regione c’è ascolto. Tra le criticità sollevate il nodo sicurezza e tempi troppo lunghi per i tamponi

Le imprese sono sicure, il Covid sta fuori, si prende altrove, e tanti lavoratori restano troppo a lungo in un limbo che può durare molte settimane mettendo in difficoltà la produzione”

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