03 Nov 2020

Gabriele Baccetti, Direttore di Confindustria Toscana, commenta i dati dell’Annuario 2020 di ARPAT e prova a rispondere ad alcune domande su crisi economica e investimenti ambientali.

 

Quale il peso della crisi economica sugli investimenti ambientali delle imprese?
La crisi pandemica è purtroppo intervenuta nel mezzo del processo di transizione verde e come è facile immaginare questa tendenza ha subito rallentamenti e interruzioni. Uno studio dell’Istituto S.Anna di Pisa, che abbiamo commissionato di recente, ha fatto emergere però come le iniziative legate alla transizione verde rimangano importanti e premianti perché quando l’emergenza sarà terminata la tendenza all’adeguamento ambientale dei processi produttivi proseguirà forse con ancora maggiore spinta; la circolarità dell’economia e la digitalizzazione saranno proprio i fattori che permetteranno di agganciare la ripresa.

 

Quale l’importanza dei nuovi fondi europei per le politiche ambientali?
La transizione verde ha bisogno sia di misure di sostegno economico, utilizzando anche i fondi comunitari, che di procedure amministrative istruite in modo chiaro e preciso; e su questo aspetto la Regione e ARPAT possono giocare un ruolo importante. Infatti anche gli investimenti in campo ambientale richiedono un forte impegno sul fronte delle procedure amministrative e serve quindi da parte delle autorità competenti maggiore semplificazione ed efficienza organizzativa.

 

Quanto le politiche industriali sono collegate a quelle ambientali in tempi di economia circolare?
Supportare gli investimenti nell’ambito dell’economia circolare, dell’adeguamento ambientale e della digitalizzazione avrà importanti risvolti sulle matrici ambientali. L’Annuario oggi presentato permette di individuare, partendo dai dati ambientali, le politiche e le priorità sulle quali la Regione dovrebbe lavorare ed impegnarsi; al comparto produttivo, fornisce informazioni e conoscenze da utilizzare per investimenti che contribuiscano alla transizione verde”.

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