20 Dic 2019

Secondo i dati resi pubblici in questi giorni dall’Istat le esportazioni del manifatturiero toscano anche nel terzo trimestre  2019, in linea con quanto già rilevato nella prima metà dell’anno, continuano a crescere ad un ritmo sostenuto.  

Complessivamente la variazione registrata tra luglio e settembre  rispetto al corrispondente periodo del 2018 si attesta a +18,5%, dato che scende al +8,8% se depurato dai metalli preziosi i cui valori risultano fortemente influenzati dalle fluttuazioni del prezzo dell’oro.

Si tratta di un risultato superiore alla media nazionale e alle principali regioni di benchmark tra le quali, in particolare, continua a flettere il Piemonte, resta stabile il Veneto mentre si fermano rispettivamente a +1,7% e a +5,6% Lombardia ed Emilia Romagna.

Le dinamiche settoriali

A livello settoriale continuano a flettere il legno e la carta e il mobilio che, anche per il terzo  trimestre, si ferma al -5,1%. In terreno negativo la chimica (-7,5%) mentre, dopo un inizio anno in leggera flessione, continua a crescere il comparto farmaceutico.

Accelera il dato dell’industria alimentare grazie soprattutto alle bevande, mentre è ancora negativo quello dell’olio.

Segnali positivi arrivano dalla meccanica  che infatti, in linea con quanto già evidenziato nella prima metà dell’anno, si attesta adesso al  +16% contribuendo in misura significativa alla crescita complessiva del dato manifatturiero toscano. Anche il sistema moda e i metalli (ed in particolare i metalli preziosi con il forte incremento del prezzo della materia prima) hanno rappresentato un importante traino per la performance regionale registrando variazioni tendenziali del 23% nel primo caso e addirittura superiori al 100% nel secondo (l’export in valore di metalli preziosi è quasi triplicato tra il III trimestre del 2018 e il corrispondente periodo del 2019).

Scendendo nel dettaglio la pelletteria in particolare ha segnato un +26% ed al suo interno  l’export del pelli e cuoio è cresciuto del 35% mentre quello delle calzature del 9%. Sono dati  positivi che meritano di essere analizzati, come già sottolineato nel precedente report. Circa il 50% dei prodotti in pelle della Toscana viene esportato in Svizzera dove infatti si trova un importante polo logistico per il settore. Se andiamo a vedere come sono andate le vendite dei prodotti toscani del settore nel mondo, al netto di questo paese, la variazione scende dal +26% al +2%.

Per quanto riguarda il tessile e abbigliamento il trimestre in esame si chiude con una variazione del +19% grazie al settore abbigliamento mentre continuano le difficoltà del tessile sia nei filati che nei tessuti.

Tornano a flettere infine i mezzi di trasporto – tra i quali crescono le navi e imbarcazioni mentre diminuiscono le vendite di materiale rotabile ferro-tranviario e di autoveicoli – e l’elettronica che, diversamente dai primi sei mesi dell’anno, chiude il trimestre a -20%.

I mercati internazionali

L’Europa si mantiene su tassi di crescita positivi. Le vendite verso i paesi UE sono cresciute del 3% grazie in particolare al mercato tedesco (7%), francese (+9,4%) e inglese (+1,3%) mentre rallenta quello spagnolo (-7%) dopo lo slancio di inizio anno.  Decisivo miglioramento per l’export nei paesi extra UE ed in particolare in Svizzera dove il valore delle vendite è quasi triplicato essendo questa la principale destinazione di metalli preziosi e di prodotti toscani del sistema moda ed in particolare, come già evidenziato, della pelletteria.

Dopo un secondo semestre 2018 di recupero ed un positivo primo semestre 2019, il periodo luglio – settembre si chiude in flessione per il mercato americano soprattutto per la flessione dei paesi centro meridionali mentre sono ancora in crescita le vendite nell’area settentrionale.

Si mantiene positivo, dopo un 2018 in calo, il mercato asiatico che recupera anche nel terzo trimestre dell’anno il 5% nel Medio Oriente e l’11% nei paesi centro orientali attestandosi complessivamente a +9,3%.

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