26 Set 2019

Secondo i dati resi pubblici in questi giorni dall’Istat le esportazioni del manifatturiero toscano nel secondo trimestre del 2019, in linea con quanto già rilevato in apertura anno, continuano a crescere ad un ritmo sostenuto sollevando il dato semestrale a +18,1%.

Complessivamente la variazione registrata tra aprile e giugno rispetto al corrispondente periodo del 2018 si attesta a +19,7%, dato che scende al 17,8% se depurato dai metalli preziosi i cui valori risultano fortemente influenzati dalle fluttuazioni del prezzo dell’oro.

Si tratta di un risultato superiore alla media nazionale e alle principali regioni di benchmark tra le quali, in particolare, continua a flettere il Piemonte, resta stabile la Lombardia mentre si fermano rispettivamente a +4,7% e a +2,2% Emilia Romagna e Veneto.

 

 

Le dinamiche settoriali

A livello settoriale aumentano i segni “+”. Continuano a flettere il legno e la carta e il mobilio che, anche per il secondo trimestre 2019, si ferma al -5,7%. In terreno negativo la chimica (-3,3%) mentre torna a crescere il comparto farmaceutico che recupera quanto perso nel primo quarto  dell’anno.

Dopo 6 trimestri di flessione migliorano del 2% le vendite dell’industria alimentare grazie soprattutto al dato delle bevande, mentre è ancora negativo quello dell’olio.

Segnali positivi arrivano dalla meccanica  che infatti, in linea con quanto già evidenziato nella precedente analisi, si attesta adesso a  +27% contribuendo in misura significativa alla crescita complessiva del dato manifatturiero toscano. Anche il sistema moda e i metalli (ed in particolare i metalli preziosi con il forte incremento del prezzo della materia prima) hanno rappresentato un importante traino per la performance regionale registrando entrambi una  crescita superiore al 30%.

Scendendo nel dettaglio la pelletteria in particolare ha segnato un +39% ed al suo interno  l’export del pelli e cuoio è cresciuto del 42% mentre quello delle calzature del 33%. Sono dati  positivi che meritano di essere analizzati, come già sottolineato nel precedente report. Oltre il 50% dei prodotti in pelle della Toscana viene esportato in Svizzera dove infatti si trova un importante polo logistico per il settore. Se andiamo a vedere come sono andate le vendite dei prodotti toscani del settore nel mondo, al netto di questo paese, la variazione scende dal +39% al +5%.

Per quanto riguarda il tessile e abbigliamento il trimestre in esame si chiude con una variazione del +27% grazie al settore abbigliamento mentre continuano le difficoltà del tessile sia nei filati che nei tessuti.

Si mantengono infine positivi i mezzi di trasporto – tra i quali crescono le navi e imbarcazioni e il  materiale rotabile ferro-tranviario – e l’elettronica che, in linea con quanto già evidenziato nella precedente analisi, chiude il trimestre a + 29% .

 

I mercati internazionali

L’Europa si mantiene su tassi di crescita positivi. Le vendite verso i paesi UE sono cresciute del 6% grazie in particolare al mercato tedesco (8,4+%), spagnolo (+2%) e inglese (+18%) mentre rallenta quello francese (+1%) dopo lo slancio di inizio anno.  Decisivo miglioramento per l’export  nei paesi extra UE ed in particolare in Svizzera dove il valore è raddoppiato essendo questa la principale destinazione di metalli preziosi e di prodotti toscani del sistema moda ed in particolare, come già evidenziato, della pelletteria.

Dopo un secondo semestre 2018 di recupero ed un positivo primo trimestre 2019, anche il periodo aprile-giugno si chiude in crescita per il mercato americano grazie in particolare ai paesi settentrionali (+7,6%) mentre si ferma al -2% l’area centro meridionale anche per la consistente flessione di export di macchinari in Messico.

Si mantiene in crescita, dopo un 2018 in calo, il mercato asiatico che recupera il 3% nel Medio Oriente e il 23% nei paesi centro orientali attestandosi nel secondo trimestre dell’anno a +17% grazie soprattutto alle buone performance di Cina (+30%) e Giappone (+32%).

 

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