19 Ott 2018

“Impresa dimenticata, non è questa la strada per crescere”. Sul Sole 24 ore parla Carlo Robiglio, presidente della Piccola Industria di Confindustria. “La sensazione – dice – è che non ci sia purtroppo alcuna comprensione del ruolo svolto dall’impresa e della sua importanza nella creazione di posti di lavoro, export, servizi ad alto valore aggiunto: se non si fa girare l’impresa non gira nient’altro”.

Perplessità di Robiglio anche sul pacchetto fiscale predisposto dal Governo: “In concreto non vediamo alcun aiuto – aggiunge – e in generale siamo assolutamente insoddisfatti di quanto fino ad oggi stiamo leggendo sulla Legge di Bilancio”. Per le piccole e medie imprese al momento ci sono più penalizzazioni che sostegni. “Ad esempio è venuta meno l’Ace, che era l’aiuto alla crescita economica per sostenere la ripatrimonializzazione delle imprese, sostegno ora sostituito da un abbattimento dell’Ires che al momento non è chiaro nei suoi meccanismi e nella sostanza”. L’altro nodo è la flat tax, “tanto sbandierata in campagna elettorale quanto poi totalmente ininfluente per le piccole e medie imprese: alla fine mi pare un’agevolazione limitata ad un massimo di euro di ricavi, quindi rivolta esclusivamente ad alcune partite Iva e ai professionisti: ma non basta avere una partita Iva per essere definiti impresa. Se dopo mesi di proclami si arriva a questo, allora forse c’è un concetto sbagliato di quello che è il mondo della produzione”.

In generale si lamenta anche una mancanza di confronto, un’azione del Governo unilaterale senza ascoltare il parere del mondo produttivo. “Non siamo mai stati coinvolti in riflessioni comuni – conclude Robiglio – e al netto degli slogan sulla presunta difesa delle lobby vorrei ricordare che dei 160mila associati a Confindustria, il 97%  è rappresentato da Pmi, proprio quel segmento di economia definito più volte dal Governo come patrimonio nazionale da salvaguardare”.

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